La fotografia immobiliare
L’approccio del fotografo professionista. Il ruolo del committente e del progettista. Con il contributo di Giorgio Granatiero.

La fotografia immobiliare è un settore specializzato sempre più rilevante negli ultimi anni. Con l’aumento della presenza online delle proprietà (97% nel 2021 stando ai dati pubblicati dalla National Association of Realtors) e per la misurata efficacia in termini di conversione (riportata già nel 2015 da Real Trends), il visual influenza sempre più le decisioni d’acquisto e rappresenta lo strumento preferenziale di molti professionisti per la veicolazione del messaggio.
La fotografia immobiliare è diventata una specializzazione molto ricercata ma anche un mercato affollato dove occorre essere consapevoli per orientarsi e non commettere errori.
Negli ultimi 15 anni la fotografia professionale ha assistito ad un crescendo di fenomeni technology driven che hanno comportato importanti contrazioni di domanda in alcune specializzazioni, rese obsolete altre ed abbassato la soglia di accesso a specializzazioni a basso tasso di conoscenza – aumentandone oltremodo la concorrenza. Non stupisce quindi come molti fotografi professionisti abbiano esteso la loro offerta a questo settore.


L’obiettivo principale della fotografia immobiliare è descrivere la proprietà nella sua luce migliore, che significa non solo scattare foto di ambienti e spazi, ma anche evidenziare le caratteristiche uniche ed i punti di forza che possano coadiuvare la vendita o la locazione della proprietà. Ad esempio, se una proprietà ha una vista mozzafiato o un bellissimo giardino, un fotografo esperto saprà come catturarli e farli emergere.



A meritare particolare cura nella fotografia immobiliare è senza dubbio la composizione. Un buon fotografo immobiliare sa inquadrare le scene in modo visivamente accattivante e guidare l’attenzione dello spettatore sulle parti più importanti della proprietà. Per raggiungere ciò osserva linee guida e regole compositive che derivano dallo studio scientifico della percezione visiva e che, correttamente applicate, consentono di creare un’immagine efficace oltre che equilibrata e visivamente piacevole (nel senso che predisponga positivamente lo spettatore verso di essa)

È noto come la fotografia utilizzi la luce per costruire il messaggio. Così la fotografia immobiliare non può esimersi dal curare con precisione l’illuminazione. Un fotografo esperto saprà utilizzare la luce naturale a proprio vantaggio o scegliere di intervenire per illuminare la scena ed evidenziare alcune caratteristiche della proprietà. La luce artificiale può essere combinata alla luce naturale. In questo caso il fotografo dovrà saper gestire fonti luminose che restituiscono tonalità di colore differenti o essere in grado di utilizzare queste varianti in maniera creativa.


Un’ulteriore ipotesi vede l’utilizzo dell’illuminazione artificiale preesistente ed utilizzata nel living quotidiano dello spazio. Ciò si verifica in presenza di light design progettuale, spesso accompagnato dall’utilizzo di corpi illuminanti d’autore meritevoli di avere un ruolo protagonista nella descrizione dell’ambiente. In queste situazioni, il fotografo è chiamato ad interpretare l’idea progettuale originale e scegliere minuziosamente i punti di ripresa, le inquadrature ed i valori di posa idonei a trasmettere emotivamente l’idea progettuale.


Accanto a composizione ed illuminazione, la fotografia immobiliare richiede una forte attenzione ai dettagli. Un buon fotografo si prenderà il tempo per assicurarsi che ogni scatto sia organizzato correttamente, senza disordine o distrazioni che potrebbero danneggiare l’immagine percepita della proprietà. Potrà ricorrere anche ad interventi di editing per ottimizzare le immagini o coinvolgere altre professionalità (artigiani, buyer, scenografi, figuranti) per rendere gli ambienti meglio presentabili con accessori, arredi, oggetti d’arte, tessili, persone, pets fino ad intervenire sulla suddivisione stessa degli spazi affidandosi ad un home stager professionista.


La tecnologia introduce opportunità interessanti. La visione paesaggistica data dalla fotografia aerea con l’ausilio di droni; la realtà virtuale, la possibilità di creare immagini e filmati con riprese a 360 gradi che riproducano virtualmente l’esperienza del movimento all’interno dell’ambiente, possono completare la presentazione di una proprietà aggiungendo contenuti esperienziali specificatamente destinati alle piattaforme tecnologiche.


L’incaricato delle riprese dovrà lavorare a stretto contatto con chi si occuperà del marketing dell’immobile principalmente nelle fasi di pre-produzione per decidere la scelta del media più idoneo o l’utilizzo congiunto di più media, decisione che non può prescindere da una riflessione inclusiva delle caratteristiche e dei key selling points della proprietà, della profilazione sociale e culturale del prospect, del budget allocabile e del tone of voice del messaggio.
In definitiva, l’obiettivo della fotografia immobiliare è quello di creare immagini che non solo rappresentino con precisione la proprietà, ma che la rendano il più attraente possibile. Ciò richiede una combinazione di abilità tecniche ed attitudini creative, così come una profonda comprensione degli aspetti comunicativi per far sì che la proprietà possa emergere e distinguersi in un mercato immobiliare affollato.
La fotografia immobiliare è un campo complesso e stimolante e richiede una combinazione di conoscenze ed attitudini nella gestione di elementi che partecipano tutti assieme alla creazione di immagini di alta qualità in grado di mostrare la proprietà nella sua luce migliore e che spaziano dalla composizione all’illuminazione, dalla cura dei dettagli alla post-produzione ed includono, non ultime, competenze solo in apparenza non specificatamente correlate e in grado di fare la differenza. Skill quali la capacità di evocazione emotiva nel ritratto, l’attitudine per la cura del dettaglio nello still-life o la consapevolezza della prospettiva propria del paesaggio, ma anche conoscenze collaterali come la storia dell’arte, l’architettura o gli aspetti tecnici e psicologici della comunicazione, per citarne alcune, possono apportare plus significativi al lavoro svolto ed incidere positivamente sul risultato finale.

Per il proprietario di un immobile e per l’agente incaricato della sua collocazione è essenziale comprendere l’importanza di questi aspetti per valutare e scegliere il professionista cui affidare la ripresa delle immagini ed ottenere un risultato all’altezza delle aspettative proprie e del proprio cliente.
Il fotografo, dal canto suo, dovrà valutare come approcciare questa interessante nicchia di mercato che richiede conoscenze e preparazione specifiche, con contenuti anche extra-fotografici, attitudine alle relazioni ed al lavoro in team, capacità di prendere decisioni in fretta in ambienti dove non è sempre possibile intervenire come si vorrebbe, profonda conoscenza della luce naturale e delle fonti artificiali e capacità nella post-produzione. Esistono più segmenti di mercato in cui collocare la propria offerta, con differenti requisiti di formazione, investimenti e redditività.
Quando il fotografo è architetto: l’importanza di disegni e planimetrie nella pre-produzione
La fase di preparazione di un servizio fotografico di un’architettura prevede il recupero di disegni e planimetrie da proprietari o progettisti.
Ancor prima del sopralluogo iniziale, l’individuazione del sito sulle carte, l’analisi dell’orientamento rispetto ai punti cardinali e l’individuazione di elementi interessanti nelle vicinanze forniscono informazioni utili nella fase di pre-produzione.
Capire come e quando la luce naturale illuminerà gli ambienti consente di decidere, in fase di sopralluogo, in che sequenza ed in quali orari riprendere il living piuttosto che la zona notte, decidere se aprire una finestra e far entrare il panorama nell’inquadrato o utilizzare tende più o meno oscuranti.
Un discorso a parte merita il caso in cui lo spazio da raccontare sia opera di un architetto, come nel restauro delle residenze illustrate in questo articolo e fotografate da me e Simone Luchetti.
Quando si ha a che fare con una progettazione di alto livello, le riprese fotografiche hanno il dovere di rispettarne lo spirito, anche a costo di sacrificare aspetti che potrebbero essere ripresi in maniera più efficace.
Il lavoro del fotografo affronta quindi complessità specifiche che sono per me fonte di stimolo ulteriore e mi consentono di incidere maggiormente sul risultato mettendo a frutto i miei studi e la mia esperienza di architetto.
Il disegno è come un testo scritto. Un architetto deve saperlo leggere come un racconto che ne dischiuda lo spirito e quanto serva per conoscere e comprendere l’opera in sé, condurre il sopralluogo in maniera proficua e preparare al meglio le riprese.

Le immagini in questo articolo sono state scattate con il prezioso aiuto di Giorgio Granatiero e riguardano il restyling della residenza d’epoca Al Foro Annonario di Senigallia realizzato dagli architetti Matilde Guerra e Roberto Becchetti. Nel descrivere gli ambienti, le riprese mirano ad evidenziare un equilibrio ricercato tra l’essenzialità dell’illuminazione (curata dal light designer Enzo Treviglio/Contatto srl con con corpi illuminanti di Renzo Serafini) e la luce solare nelle diverse ore del giorno la cui fruizione è suggerita dal panorama urbano del centro storico di Senigallia.

©2021 Simone Luchetti

©2021 Simone Luchetti