Polaroid


Ho molte macchine fotografiche, ognuna ha un’anima. Alcune hanno una storia, altre più di una.
Fotografare con la Polaroid il corpo nudo è un po’ calarsi nella transitorietà dell’esistenza ed entrare in contatto con la vulnerabilità e l’autenticità della natura umana, restituite grezze e non filtrate.
Le Polaroid producono stampe fisicamente fragili: una fragilità temporale, possibilmente una vita fugace, un istante effimero delicatamente tangibile.
Nella mia visione la natura immediata e non modificata delle Polaroid contrappone l’autenticità all’idealizzazione. È la positività del corpo nudo e rivelato che rivendica la sua essenza primigena al di sopra degli stereotipi, delle norme sociali e del pensiero dominante, dando alla luce una bellezza nuova.
I possess a diverse collection of cameras, each filled with its own character. Some hold a narrative, while others harbour multiple tales.
Using a Polaroid camera to capture nude subjects is akin to immersing oneself in the transient nature of being and connecting with the genuine and vulnerable essence of humanity, captured in an uninhibited and raw form.
Polaroids create prints that are delicately tangible, yet also inherently fragile, existing as a fleeting and ephemeral moment in time.
In my view, Polaroids’ immediate and unadulterated nature contradicts idealization with authenticity. The naked and exposed body’s positivity asserts its primordial essence above stereotypes, social norms and dominant thinking, giving birth to a new beauty.









