A conversation with space

ITAENG

Lo scricchiolio della porta rivelò uno spazio spoglio.

I passi appena sfioravano il pavimento arido, producendo un tintinnio che richiamava la colonna sonora di un film di Bresson.

L’unica connessione possibile sembrava essere con il vuoto. Un vuoto tangibile.

I sussurri della quiete invitavano costantemente all’esplorazione, mentre nel silenzio echeggiavano domande ancora senza risposta.

Iniziò una danza fatta di presenza e assenza.

Un dialogo silenzioso in cui il vuoto sarebbe diventato il compagno con cui esplorare lo spazio e percepirne l’essenza primordiale, intrecciata nei fili della stanza vuota.

Il vuoto, la tela su cui il corpo stava dipingendo le sue indagini, confidente silenzioso e ora testimone di un dialogo.

a dialogue with the space | © 2024 Simone Luchetti

lastra originale di
a conversation with space | © 2024 Simone Luchetti

Foto a bassissima qualità del negativo originale 4×5 retroilluminato da una finestra. Ripresa effettuata con l’iphone, senza rimuoverlo dal pergamino ed invertita digitalmente.

The door creaked open, revealing an empty space.

Footsteps barely brushing against the barren floor, emitted a tinkling sound as in a Bresson film.

The sole connection was with the void, a tangible emptiness. 

Stillness whisperingly lured to explore, while unanswered questions echoed in silence.

A dance of presence and absence began.

The empty room weaves a numb dialogue, where void becomes a companion for daring into space to perceive its primordial essence.

This emptiness serves as the backdrop for body inquiries, a quiet confidant, turned into observer of a conversation.

(trad. A. Gazzoni)

a dialogue with the space | © 2024 Simone Luchetti

Original film of
a conversation with space | © 2024 Simone Luchetti

Very low-fi photo of the original 4×5 negative leaning against a window to backlight it. Taken with the iphone, without removing it from the protective envelope and digitally inverted.

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